mercoledì 28 ottobre 2015

NON DI SOLO PANE... Il meglio delle carni e dei salumi marchigiani

La carne bovina ha un ruolo molto importante nell’alimentazione, perché garantisce l’apporto di proteine “nobili” in quanto ricche di aminoacidi essenziali, indispensabili al nostro organismo. Per le sue caratteristiche rappresenta un alimento importante in modo particolare nella crescita, in gravidanza, nell’allattamento.
Scegliere una carne di qualità significa acquistare un prodotto dove tutte le caratteristiche positive vengono esaltate. ….Ma la valutazione non è sempre facile. Un buon metodo è preferire prodotti certificati, come la carne di qualità proveniente da animali allevati nel rispetto del disciplinare QM – Qualità Marche. Questi animali sono allevati seguendo regole stringenti, la loro alimentazione risulta particolarmente curata ed è costituita principalmente da materie prime prodotte in azienda, fieno fresco ed essicato, integrato con orzo, leguminose da granella ed altri alimenti nobili, tutti i prodotti utilizzati sono no ogm. I bovini sono sottoposti ad assidui controlli, per ottenere un prodotto sicuro e gustoso, equilibrato nei contenuti nutrizionali, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Questo è ciò che è stato illustrato al pubblico milanese in occasione dei Giovedì del Gusto realizzati da regione Marche in occasione di Expo 2015.

lunedì 26 ottobre 2015

 Il piatto Forte la tradizione della pasta

Il ciclo dei “Giovedì del Gusto” di Regione Marche volge al termine, dedicando il penultimo appuntamento ad un prodotto principe della nostra tavola, della nostra cultura, della nostra convivialità: la pasta. Anche in questo settore le Marche sono una regione dalle molte tradizioni.
A Pesaro e nel Montefeltro troviamo i “cappelletti”, tradizionale piatto dei giorni di festa, simili all’omonimo formato romagnolo, ma riempiti di carne bovina, suina, cappone e tacchina. Non mancano poi tagliatelle, tagliolini, pappardelle, maltagliati, fatti di tutte le misure e tutti gli spessori per “raccogliere” al meglio i vari sughi, sia di terra che di mare.
Inoltrandosi nel territorio del Montefeltro troviamo i “passatelli” (serviti in brodo o asciutti), piatto tipico tradizionale delle festività pasquali per il forte significato simbolico dei suoi ingredienti: l’uovo e il pane, simboli di rinascita ed, ancora le “millefoglie”, grossi quadrati di sfoglia all’uovo utilizzati prevalentemente nei pasticci al forno.
La tradizione rustica si sente ancora nelle “cresc’ tajat”, ruvidi quadrelli di sfoglia a base di farina di mais, ottimi con fagioli, ceci e fave.
Per finire segnaliamo i due tipi di pasta più noti: i “vincisgrassi” (ricchissimo pasticcio), e i lunghi e sottilissimi “maccheroncini di Campofilone”.
Ai Giovedì del Gusto è stata offerta l’opportunità di apprezzare la qualità di alcune di queste produzioni che dal mondo casalingo sono diventate industriali, senza perdere però di genuinità, cura e qualità. Accanto ad aziende prestigiose si trovano infatti realtà più piccole ma altamente qualificate e impegnate a realizzare prodotti tutti “made in Marche”.

mercoledì 21 ottobre 2015

Miele e formaggi marchigiani: protagonisti d’eccellenza Segreti e pregi di un abbinamento sano e genuino

I “Giovedì del gusto”, organizzati a Milano nell’ambito delle iniziative fuori Expo, sono stati un’occasione straordinaria per avvicinarsi e conoscere una regione unica nel suo essere: la Regione Marche. 
Gli incontri con le eccellenze del territorio sono articolati in due fasi: l’approfondimento e la degustazione. Sono momenti conviviali, di scoperta e di assaggio per ritrovare e riscoprire non solo il piacere della buona tavola, ma anche e soprattutto il gusto per la tradizione offerti dalla regione più longeva d’Italia: la Regione Marche.
Nell’ambito di questi appuntamenti particolare rilievo hanno avuto il miele ed formaggi, due alimenti fondamentali nella tradizione culinaria della regione.
L'apicoltura è un’antica tradizione marchigiana, che tutt'oggi è praticata e diffusa in tutta le Marche. Si va dal miele che deriva dalle piante foraggere, dove le api trovano il loro habitat ideale, al più classico millefiori o poliflora, il cui gusto cambia di continuo al succedersi delle stagioni e secondo il versante collinare.
Non mancano mieli uni florali quali acacia, castagno, girasole. Degni di nota il miele di coriandolo, prodotto grazie alla diffusa coltivazione di coriandolo nelle Marche e i mieli legati a vegetali spontanei, in particolare ad un’erba infestante, la stachys  detta anche Erba della Madonna.
Il miele non è solo un “dolcificante”, ma un alimento più complesso, dai molteplici aromi che ne favoriscono l’uso nella gastronomia, dando un valore aggiunto alla cucina e non solo in pasticceria. Tutto ciò permette anche di svincolare il miele dall’unico appellativo di “prodotto salutare”, riconsegnandogli il ruolo di “cibo sublime” nella produzione e preparazione dei cibi.
L’abbinamento del miele con alcuni formaggi, freschi e stagionati, è stato ampiamente apprezzato nelle degustazioni realizzate.

lunedì 19 ottobre 2015

FRUTTA: TUTTI I COLORI DELLE MARCHE Le novità di un settore tra Biologico, Biodiversità e Lotta integrata

Presso lo Spazio Elica a Milano, un appuntamento dei “Giovedì del Gusto”, firmati da Regione Marche, è stato dedicato alla frutta marchigiana, ponendo l’accento sulle novità tra Biologico, Biodiversità e Lotta integrata.
Infatti, grazie alle favorevoli condizioni climatiche del sud delle Marche, nel centro dell’Italia, le coltivazioni delle filiere fruttifere hanno ottimi standard, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo; tali caratteristiche permettono di garantire al consumatore finale un prodotto di qualità superiore con maggiori proprietà organolettiche ed officinali. La frutta prodotta è sicura e sana, a residuo zero, senza diserbanti, senza concimi chimici, senza alcun tipo di antiparassitari di origine chimica. 
Grazie a questa particolare attenzione, anche la frutta da tre anni a questa parte è dunque certificata QM, una novità recente, ma molto significativa. Le due filiere più importanti sono la pesca della Valdaso, come pure la pesca di Montelabbate, ma altre piccole produzioni sono presenti nella zona del Conero, con ottime prospettive. Ora la certificazione Qm si estende al prodotto pronto al consumo, “prêt a manger”, garantendo il consumatore che può rintracciare il luogo di produzione, risalendo proprio all’azienda, che può anche decidere di visitare, rendendosi conto di persona di cosa mangia, coerentemente con il detto “dal campo alla tavola”.