giovedì 31 maggio 2018

Borghi d’Europa in Valtellina : la Perla di Marco Triacca

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno visitato la Valtellina, per inaugurare il percorso di informazione che si snoderà fino a dicembre del 2018 ,per valorizzare e far conoscere il territorio al di fuori dai suoi confini,in occasione delle iniziative dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
L’incontro con l’azienda agricola La Perla di Marco Triacca è avvenuta nel corso di alcune importanti degustazioni svoltesi a Piacenza e a Verona al Vinitaly.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa hanno saputo apprezzare l’eccellenza dei vini proposti ed hanno così deciso di includere l’azienda nel percorso d’informazione.
 “La nostra azienda vitivinicola-racconta Marco Triacca-, nasce nel 2009, a Valgella – Tresenda di Teglio, uno dei cuori della famosa costa terrazzata coltivata a vigneto della Valtellina.Nel 2009, la produzione vinicola prende il via, partendo con 1,5 ettari di vigna, tutti coltivati a varietà Nebbiolo.
Ad oggi abbiamo raddoppiato la potenzialità produttiva, potendo disporre di 3,3 ettari di vigna. Alla coltivazione della varietà Nebbiolo si è aggiunta anche la Pignola valtellinese, una varietà autoctona a bacca rossa, vinificata in bianco per la produzione dello spumante. La nostra azienda coltiva il primo vigneto in Valtellina che ha adottato, fin dai primi anni '80, la sistemazione dei filari a girapoggio, che permette una parziale meccanizzazione delle varie fasi colturali del vigneto stesso, con significativi vantaggi gestionali. Questa soluzione ci permette di sviluppare un nostro unico ed esclusivo sistema di allevamento della vite che consente di esporre al sole la massima superficie fogliare della pianta, con conseguente miglioramento qualitativo dell'uva.A questa soluzione tecnica affianchiamo oggi un'altra soluzione innovativa, con il graduale impianto in vigna dei "nuovi pali a chiave di musica", per adattare maggiormente il nostro sistema d'allevamento alle esigenze qualitative e paesaggistiche del territorio terrazzato. “.
Carattere,determinazione, grande passione : ecco il ‘trittico’ che Marco Triacca suggerisce ai giornalisti e ai comunicatori di Borghi d’Europa, in visita ai suoi vigneti e alla nuova cantina.
L’azienda propone i suoi vini anche in Svizzera (Marco è di nazionalità elvetica).
Dalla metà del XVI alla fine del XVIII secolo la Valtellina faceva parte della Repubblica delle Tre Leghe (ogg Cantone dei Grigioni) e durante tale periodo la fama dei vini valtellinesi raggiunge le corti europee, grazie alle relazioni diplomatiche intrattenute dalla Confederazione svizzera con il resto del continente. E' di questo periodo la maggiore espansione della superficie destinata alla viticoltura.
Vini di sicura eccellenza, quelli di Marco Triacca. Il viaggio del gusto in Valtellina inizia col piede giusto!



Domenico Triacca



Domenico Triacca è una figura di primo piano del panorama enologico nazionale e internazionale. A lui è riconosciuto un ruolo di indiscusso pioniere ed innovatore della viticoltura in Valtellina. Ad oggi trasferisce al figlio Marco, come già avvenuto per lui da parte di suo padre, un preziosissimo bagaglio di esperienze, lavoro, ricerca tecnico-enologica e valori umani, prima ancora che professionali, assolutamente unico. Un'unicità che ha radici ben salde nell'amore per il territorio valtellinese e per la sfida eroica della viticoltura montana.

La viticoltura è un'arte che si trasmette da padre in figlio, da generazione in generazione. Studio, lavoro e interpretazione della varie fasi colturali nel vigneto sono di fondamentale importanza per il risultato finale, sia qualitativo che quantitativo. Elementi fondanti dell'importante lavoro di Domenico Triacca, durato anni nelle vigne di famiglia e ora trasferito nella nuova azienda La Perla.

Un impegno di ricerca e innovazione enologica che ha preso avvio già negli anni '70 ed ha portato oggi, proprio partendo dal vigneto di Valgella, a migliorare il livello qualitativo delle uve attraverso una selezione clonale del vitigno Nebbiolo, ad introdurre, non senza resistenze "tradizionali", sempre a Valgella come primo vigneto in Valtellina, la soluzione di coltivazione "a girapoggio". Sistemazione dei filari ora diffusa e imitata in varie vigne della Provincia di Sondrio per i vantaggi gestionali che favoriscono la coltivazione e la cura del vigneto, grazie alla parziale introduzione della meccanizzazione.

A queste innovazioni, che rappresentano sicuramente delle unicità per la viticoltura valtellinese, Domenico Triacca ha inoltre unito lo sviluppo di un nuovo sistema di allevamento della vite, oggi utilizzato dal figlio Marco nella tenuta La Perla, che consente di esporre al sole la massima superficie fogliare e di contenere gli interventi manuali. Tutto questo aggiornando le operazioni di vinificazione alle nuove tecnologie di cantina.




venerdì 9 marzo 2018

BORGHI D’EUROPA ALL’IMPERDIBILE APPUNTAMENTO DI LIVEWINE 2018

Si è svolto dal 3 al 5 marzo c.m. al Palazzo del Ghiaccio di Milano
Milano, 9 Marzo 2018- Il Salone Internazionale del Vino Artigianale Livewine, si è svolto dal 3 al 5 marzo c.m. presso il Palazzo del Ghiaccio di Via Piranesi a Milano, riscuotendo anche per questa edizione 2018 un grosso successo da parte del popolo degli enonauti e dei professionisti del settore, tra i quali sono compresi i comunicatori di Borghi d’Europa.
Per 3 giorni, gli oltre 150 produttori presenti hanno avuto la necessaria visibilità per parlare del loro modo sano e sostenibile di lavorare in vigna, sia attraverso i normali banchi d’assaggio, che con seminari e degustazioni specifiche guidate, grazie alla bravura dei sommelier di Ais Lombardia. Il pubblico, che ha raggiunto le 4 mila presenze nei 3 giorni del Salone, ha potuto anche fare assaggi e acquisti di prodotti tipici e di etichette significative.
Numerose cantine estere  hanno aderito alla grande kermesse di Livewine 2018( circa il 25% del totale!): in particolare i comunicatori di Borghi d’Europa hanno apprezzato alcune etichette francesi, austriache, slovene e spagnole, oltre al solito giro per i differenti terroir del Belpaese.
Tutti i vini artigianali assaggiati esprimono appieno il carattere, la personalità e l’amore per l’ambiente pedoclimatico della persona che lavora in vigna e in cantina in maniera naturale e sana.

lunedì 22 gennaio 2018

L’ITALIA DEL GUSTO INIZIA IL 2018 A MILANO PARTECIPANDO A DUE GROSSI EVENTI

L’Italia del Gusto vanta un’esperienza più che ventennale nel raccontare e comunicare suis generis le realtà d’eccellenza della filiera agroalimentare del nostro Belpaese e ha saputo trasmettere questi valori “giornalistici” anche all’estero, attraverso la creazione nel 2009 dell’Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto, che si ispira al “fare rete” del Consiglio d’Europa.
Parlando di eventi del gusto importanti, questo 2018 è iniziato alla grande, specialmente a Milano, dove l’Italia del Gusto opera alacremente con la redazione della sua testata web Borghi d’Europa, che ha partecipato prima al grande banco d’assaggio targato Ais Milano, come sempre all’Hotel Westin , focalizzato verso i vini dell’Abruzzo, poi alla presentazione alla stampa della settima edizione di Olio Officina Festival, ideato e diretto da Luigi Caricato, ricavandone spunti molto interessanti.
L’Abruzzo, regione vitivinicola importante e ben conosciuta da Borghi d’Europa, sin dall’anno di Expo 2015 (dove fece nel Chietino una campagna d’informazione sul vino e le tipicità alimentari), ha confermato lo spessore dei propri vini, specialmente nel Pecorino per i bianchi e come rosso il Montepulciano.
Un bianco molto intrigante e unico,  è stato il blend MILLESIMATO IGP COLLINE TEATINE BIANCO, formato da uve di Pecorino, Falanghina e Trebbiano, proposto dall’Azienda Nicola di Sipio di Ripa Teatina (Ch), assieme al Montepulciano di Gioia del Sole, sempre di Ripa Teatina, che produce anche ottimo olio, un Leccino Gentile.
Notevoli anche i vini della Cantina di Ortona (Ch), di Torre Zambra di Villamagna (Ch), dell’Azienda Agricola Olivastri Tommaso di San Vito Chietino, quelli della Tenuta Pescarina, posseduta dalla famiglia Cerulli Irelli dalla fine dell’800, ed infine i vini della Cantina Barone Cornacchia di Torano Nuovo, nel Teramano.
Per quanto riguarda invece Olio Officina Festival, che si terrà al Palazzo delle Stelline a Milano dall’1 al 3 febbraio p.v. , durante la conferenza stampa di presentazione Luigi Caricato ha rimarcato quanto l’olio sia un elemento cardine della cultura culinaria italica, che trae importanza sin dalla pianta e dalla terra.
Proprio per questo il tema portante delle settima edizione di Olio e Officina Festival è “Io sono un Albero”, dove l’albero è vita.
Nell’arco dei tre giorni della manifestazione ci saranno circa 60 oli in degustazione e naturalmente Borghi d’Europa non mancherà di esserci.

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